8 mar 2011

Vagabonda del Dharma

Mi lascio abbastanza facilmente trasportare dai libri che leggo, quini ora mi sento un po' una vagabonda in stile Zen/Buddista. Ritengo ora necessario, per la mia sanità psico-fisica, scalare le montagne californiane.

Ritornando allo zen e le filosofie orientali, ma rivisitate in modo quasi vergognoso, oggi ero in libreria e ho notato una quantità quasi inverosimile di libri che ti consigliano cosa fare, chi far diventare il tuo "idolo", cosa comprare, che religione e/o filosofia seguire o addirittura come essere felici! Io accetto i consigli, anche se non li capisco in quanto uno può sbagliare da solo con ottimi risultati, senza il supporto tecnico di altri componenti del genere umano! Ma addirittura scriverci un libro...
Cooomunque, mi chiedo, con quale coraggio si scavallino milioni di anni di pensiero filosofico(stavolta filosofia seria) e asserire così, senza esitazione, di essere una persona felice.
La cosa che quasi mi fa più pena però, è il fatto di scriverci addirittura un "manuale"; partendo dal presupposto che ritengo questo termine usato a sproposito, tuttavia il mio ribrezzo sta nella convinzione di questi autori-santoni di aver risolto ogni problema dell'umanità, così senza problemi, come se avessero scoperto la cosa più sciocca e futile della terra, e con una sfacciataggine ripugnante stanno lì a sentenziare sulla tua inutile vita, perché non hai ancora letto le loro perle di saggezza e i non hai ancora plasmato i tuoi pensieri a loro piacimento.
Rileggendo questo post, sembro una persona invidiosa della felicità, o almeno la presunta tale di alcune persone; vorrei che fosse chiaro che non è così, penso solo che la felicità sia una cosa estremamente personale, individuale e senza possibilità di essere insegnata ad altri. Il mio scetticismo credo sia la base di un pensiero, almeno un po', razionale.